Delle dieci poesie di questa raccolta, che l’autore aveva destinato all’antologia a cura di A. Mele Ludovico, Poeti Italiani Secondo Novecento (Ed. Centro Incontri, Milano 1993), solo cinque componimenti sono rientrati nel volume: la curatrice preferì pubblicare altri testi di Reali, da altre raccolte, per arrivare al numero fissato dei dieci componimenti richiesti, perché “troppo tristi”, troppo dolore nelle poesie di Congedo. La silloge fu pubblicata integralmente solo in via postuma, nel fascicolo commemorativo di «Messaggero Cappuccino» (1994/4) e in A.V. Reali, Nóstoi. Il sentiero dei ritorni, (poesia), a cura di D. Dozzi – F. Gianessi, (introduzione di E. Raimondi e A. Bertoni, testimonianza di M. Camilucci), Book Editore, Castel Maggiore (BO) 1995, 2008².
da Congedo:
INTERPRETI MUTI
Puntigliosi noi con le cose
tiranni cerimoniosi.
Poi essere ci annoia:
galassie e cuori
labirinti alla speranza.
Perduta l’uscita
noi interpreti muti
sull’albero delle vene.
Sicuri la via del mare
conoscono i fiumi.
SELVA DI MANI
Amici
quando le mani
ci sognava Adonai
sorridendosi alla mite immagine…
perché poi si graffi la terra
e per quale amore non so.
Ma il nostro sognato eldorado
non ci colma né calma.
Resta a tremare nell’aria
una selva di mani.